I Balcani 1917-1919

La missione in Albania e la questione jugoslava

Le sabatine del Museo Sveviano n. 9
via Madonna del Mare 13 – 30 marzo, ore 11

L‘ultimo appuntamento con le “Sabatine del Museo Sveviano” prevede la presentazione di una novità editoriale: “I Balcani 1917-1919. La missione in Albania e la questione jugoslava” di Giuseppe Antonio Borgese, (Luglio Editore – Comune di Trieste, 2019, euro 14,00) ricostruisce le missioni che Borgese svolse per conto del primo ministro Emanuele Orlando nel 1917 in Francia, Albania e Macedonia e Svizzera, tutte collegate alla complessa questione balcanica e al problema della nascente azione propagandistica italiana (la Francia era impegnata sul fronte macedone al fianco dell’Italia, ma con attriti e inimicizie continue, mentre la Svizzera era il luogo di elezione di molti fuoriusciti jugoslavi).


La parabola dell’interesse di Borgese per la questione balcanica viene seguita fino alla organizzazione nel 1918, in collaborazione con Giovanni Amendola, Ugo Ojetti e altri, del congresso della Nazioni oppresse dall’Austria-Ungheria, il cosiddetto “Patto di Roma”, e alle ultime comunicazioni di Borgese a Orlando che, ancora nell’autunno del 1919, sperava invano di riuscire a dare il suo contributo nelle trattative di pace assicurando all’Italia un maggior peso in Adriatico senza perseguire la fallimentare via imperialistica.
Il volume, curato da Riccardo Cepach e Ilaria de Seta, raccoglie una serie di documenti inediti, primo fra tutti la relazione di Borgese sul suo viaggio in Albania e Macedonia nel giugno del 1917, in piena guerra, corredato dalle fotografie mai viste prima, rinvenute recentemente fra i fondi della Biblioteca Civica di Trieste. Tale materiale viene introdotto da un saggio di inquadramento storico e dalle note esplicative di Paolo Muner, che aiuta il lettore a entrare nella complessità di un territorio e di un periodo storico che la sovrapposizione di ambizioni, rivendicazioni e prospettive rendeva – e in parte rende ancora – un complesso mosaico. Chiude il volume la postfazione di Davide Scalmani, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Belgrado che svolge un ragionamento riassuntivo sul ruolo della propaganda nel periodo della Prima Guerra e anche in seguito.
L’incontro verrà introdotto e moderato dallo storico Bojan Mitrovic.

Le «sabatine» erano le briose riunioni del Circolo Artistico Triestino che ci vengono raccontate dal pittore Carlo Wostry nel suo libro sulla Storia del sodalizio. A cavallo di Otto e Novecento vi prendevano parte artisti di ogni genere, professori e studiosi (spesso ricordato Attilio Hortis), letterati e poeti (fra cui Umberto Saba), vi si accoglievano illustri ospiti da fuori città e vi si celebravano ricorrenze storiche e artistiche e compleanni.
Il Museo Sveviano rinnova quella tradizione con una rassegna a cura di Riccardo Cepach, coordinatore del museo, che si dispiega attraverso gli interi mesi di febbraio e marzo 2019 con una serie di appuntamenti in cui vengono presentati al pubblico alcuni dei libri e degli autori più interessanti della stagione fra quelli dedicati agli scrittori della letteratissima Trieste. E approfittando del fatto che alcuni di questi sabati cadono esattamente – o nei pressi – degli anniversari di nascita degli scrittori cui tali volumi sono dedicati (Joyce, Saba e Burton) verrà colta l’occasione di festeggiarne i “compleanni”.

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